Dicono di noi
Di seguito riportiamo, gli articoli che ci riguardano, che sono stati pubblicati su quotidiani, riviste e blog in occasione del nostro centenario.
CORRIERE DELLE SERA” Ha svelato nel giardino un targa con la cifra tonda e festeggiato il primo centenario mettendo in calendario una serata dedicata ai capisaldi della cucina romana. La trattoria “Dal Cordaro”, nell’atea di Porta Portese a ridosso delle mura Aureliane e di fronte all’arsenale fluviale disegnato disegnato a Ripa Grande da Bernini, tiene accesi fornelli da un secolo e 4 generazioni con la stessa famiglia…….” |
ANSA – TERRA E GUSTO
|
DOCTOR WINE“Qui Dal Cordaro non ci passano tanti turisti, la clientela è fatta – per la maggior parte – da gente del posto, persone che vengono a mangiare qui da anni, che hanno festeggiato ricorrenze con tutta la famiglia, che tra questi tavoli è cresciuto e coi proprietari si chiama per nome scambiando battute come amici di lunga data.Un’atmosfera familiare, un luogo che ti fa sentire subito a casa e tra gente de core. “Zio Augustare’ vie’ qua” ed ecco comparire Augusto, soprannominato anche l’highlander della cucina romana e padrone della sala con i nipoti Alessandro, David e Luca, ci sono zia Marina e zia Assunta ai dolci, Annarella e Maurizio in cucina, in un modo o nell’altro tutta la famiglia coinvolta tra sala e fornelli.” (leggi tutto) |
AGRODOLCE“Sono davvero poche le trattorie che possono vantare una storia lunga più di un secolo. Una di queste è la Trattoria dal Cordaro, gestita dalla famiglia Dori fin dai primi del ‘900, anche se il nome attuale risale al 1922. Cento anni di piatti tipici della tradizione romana, in un locale letteralmente attaccato alle mura gianicolensi, tanto che una delle pareti della sala principale è un pezzo delle mura stesse, situato a dieci passi di distanza da Porta Portese, luogo iconico e conosciuto da romani e turisti per l’omonimo mercato domenicale. Due sale ben curate, un grottino adatto anche a feste private, un piccolo giardino interno coperto da un pergolato. In futuro, il progetto di usare anche i locali del piano superiore. La quarta generazione della famiglia Dori guida con piglio sicuro e professionale coniugato con il tipico disincanto degli osti romani, una cucina verace che si avvale di fornitori storici dislocati nelle campagne attorno alla capitale.” (leggi tutto) |
ITALIA A TAVOLA
“È un’oasi segreta inimmaginabile dall’esterno. Qui si fa la vera cucina romana, senza deviazioni modaiole o salutistiche, ma prima ancora che del cibo questo è il luogo dell’accoglienza, come è sempre stato nella tradizione romana. Dopo Augusto che succede ad Arcangelo arriva il figlio Dorino, e poi ancora un altro Augusto e Giuliana che dopo tre decenni di attività lasciano spazio ai tre nipoti che a turno ora si dedicano all’accoglienza, proprio come padroni di casa. Ai fornelli si alternano con competenza Maurizio e Annarella ma sorridono a sentirsi chiamare “chef” come oggi impropriamente si definisce chi traffica in cucina. E poi ci sono gli zii a dare una mano: Marina e Assunta alle preparazioni ed Emanuele al servizio.” (leggi tutto) |
FIRSTONLINE“Suggestioni, archivi da riaprire, documenti. Una targa per ricordare l’importante ricorrenza dei cento anni viene scoperta nel dehor. Tra un piatto e l’altro ovviamente e cosi arrivano i primi. Dalla ‘amatriciana’ alla ‘cacio e pepe’, passando per ‘gricia’ e ‘carbonara ‘, i cavalli di battaglia della cucina romana qui sono tutti fatti con tagliolini all’uovo lavorati a mano. C’è anche il sugo della ‘coda alla vaccinara’ se proprio vogliamo condire i tagliolini con il gusto di questo superbo secondo che poi può essere degnamente accompagnato dalla verdura ‘ripassata’, cioè bollita e poi saltata in padella con aglio e peperoncino. ‘Prodigo’, un Syrah sempre di Giangirolami e il ‘Capolemole’, blend di Nero Buono, Montepulciano e Cesanese della Cantina Carpineti sposano con eleganza e semplicità le pietanze romane.” (leggi tutto)
|
CHECK IN“Qui c’è tutto il classico repertorio della tradizione romana e il quinto quarto viene degnamente celebrato come nei rigatoni con la pajata e nelle trippa col pecorino e la mentuccia. La coda alla vaccinara poi èd’obbligo, simbolo di quella cucina di recupero, poverissima, che riuscì a conquistare persino nobili e papi e che dimostra come un piatto non sia soltanto materia. Le frattaglie erano il salario dei vaccinari del macello, quelli addetti alla scorticatura delle pelli vaccine. E tanto valeva cucinarla bene, quella carne di bassa macelleria, a lungo, con tanto sedano e alla fine un tocco di cacao amaro………” (leggi tutto) |
CUCINA & VINILa rivista “Cucina & Vini” riporta la nostra storica ricetta della “Torta di ricotta e visciole”
Questo è un dolce tipico della tradizione romana. La ricetta che vi presentiamo è quella della Trattoria Dal Cordaro, indirizzo storico della capitale che proprio in questi giorni celebra 100 anni di attività. Auguri!….” (leggi la ricetta)
|
THE POST INTERNAZIONALE“Ha compiuto cento anni pochi giorni fa questo storico locale romano a Porta Portese. Un pranzo sotto il pergolato al sole è piacevolissimo anche d’inverno, magari dopo una passeggiata al vicino mercato. Piatti della tradizione romana, come pasta ala carbonara o polpette da mangiare come a casa” |
LA GOLA E IL CUCCHIAIO“La Trattoria “Dal Cordaro” oggi è un punto di riferimento per gli amanti del gusto della romanità a tavola, un racconto tra ieri, oggi e domani attraverso le ricette tipiche romanesche della tradizione, realizzate con le migliori materie prime stagionali e biologiche del territorio laziale. A partire da gennaio 2022, per festeggiare tutto l’anno il suo speciale centenario, La Trattoria “Dal Cordaro” preparerà un evento degustazione al mese dedicato alla cucina romana con varie serate dedicate ai propri fornitori storici……La nascita della Trattoria “Dal Cordaro” risale agli inizi del secolo, quando nel 1902 il capostipite della Famiglia Dori, Arcangelo, fonda l’omonima osteria “Cantina Dori”. Nel 1922con il passaggio al fratello Augusto Dori, si arriva al nuovo nome, la Trattoria “Dal Cordaro”. Nel tempo la “bottega” viene passata prima al figlio Dorino e poi ancora ai figli Augusto e Giuliana, che la porteranno avanti fino ai giorni nostri.” (leggi tutto) |
TACCUINO DI VIAGGIO“Nel menù ritroviamo la cucina romana tradizionale con le ricette tipiche, come i carciofi alla romana, la trippa, i fagioli con scarola. Tra i primi il classico tonnarello all’uovo artigianale che sposa la cacio e pepe, la gricia, la carbonara e l’amatriciana, e il sugo di involtino, di coda o di pajata. La coda alla vaccinara primeggia tra i secondi con le verdure miste ripassate. Pane casareccio e dolci fatti in casa, tra cui da segnalare la torta di ricotta e visciole e la crostata con crema pasticcera e fragole. Il tutto da innaffiare con generosi bicchieri di vini della campagna laziale come quelli biologici delle Cantine Carpineti e Giangirolami.” (leggi tutto)
|
CAVOLO VERDE“Andare a mangiare “Dal Cordaro” non è però solo un’esperienza culinaria che ci permette di gustare ancora i sapori della tradizione romana, ma anche di tuffarci in una dimensione di familiarità e di convivialità che, purtroppo, oggi sembra ormai persa in tanti luoghi storici della Capitale. Il sorriso del personale, l’arredamento prevalentemente di legno con qualche pezzo d’epoca e le foto storiche di famiglia ben visibili sulle pareti contribuiscono a rendere il tempo trascorso “Dal Cordaro” pieno di calore e convivialità.” (leggi tutto) |
RAMONA IN CUCINA“Questo tempio della cucina romana sa di famiglia e ospitalità, una conduzione familiare dove in cucina la fanno da padrone il cuoco Maurizio con l’aiuto di Annarella, la regina dei dolci, e le Zie Marina e Assunta, che si occupano delle preparazioni. In sala c’è Zio Augustarello, come affettuosamente viene chiamato, mentre a dirigere il servizio è Emanuele insieme ai “nipoti” Alessandro, David e Luca, che accolgono gli ospiti per offrire quel momento di familiarità che solo un tuffo indietro nel tempo di quasi cent’anni può regalare..” (leggi tutto) |