La storia del ristorante Dal Cordaro e dei luoghi che lo circondano

Dal Cordaro nel 1928

La nascita della Trattoria Dal Cordaro risale agli inizi del secolo quando nel 1902 capostipite della Famiglia Dori, Arcangelo fonda l’omonima osteria “Cantina Dori”. Ma è nel 1922 che, con il passaggio al fratello Augusto Dori, per tutti nonno Augusto ritratto nella foto qui di fianco poco più che diciottenne, che si passa alla Trattoria Dal Cordaro, nome che trae origini dalla vicinanza con il Porto di Ripa Grande e dell’Arsenale Papale. Nel tempo la “bottega” viene passata prima al figlio Dorino e poi ancora ai figli Augusto e Giuliana che la portano avanti fino ai giorni nostri. Al centro di un triangolo gastronomico e storico di Roma, incastonata fra Trastevere, Testaccio e Porta Portese, proprio sotto l’omonima Porta, la Trattoria Dal Cordaro è sempre stata sinonimo di cucina genuina nel rispetto della migliore tradizione romana. Come si vede dalla foto, il Vino dei castelli e in particolare quello di Albano, era il prodotto principale del locale, ma già si accompagnava alla cucina romana oltre al classico birra e gazzosa.

Ristorante Dal Cordaro

Proprio in mezzo a questi due punti nevralgici della città c’è la vecchia corderia, ancora oggi visibile al di là della strada uscendo dalla trattoria, utilizzata dai Maestri cordaroli per preparare le corde per le barche del Papa e per le riparazioni di quelle commerciali che approvvigionavano di ogni tipo di merce la città di Roma. Da quel momento la Trattoria Dal Cordaro diventa un punto di riferimento dei romani. La tradizione è portata avanti dal secondogenito Augusto, “Zio Augusto” per noi, che prende in mano le redini del locale del padre e con “Zia Giuliana” in cucina ne fanno un fulcro della cucina romana.

Quella attuale è la terza generazione con i “nipoti” che hanno raccolto l’eredità di esperienza e tradizione e la stanno portando avanti nel terzo millennio sotto l’occhio vigile e attento degli zii. In cucina troverete il nostro cuoco Maurizio Villa, a deliziare il palato degli ospiti con i migliori piatti della tradizione romana, Zio Augustarello in sala ad accompagnarvi in un percorso fatto di familiarità, gusto e quella cordialità di una volta che ci auguriamo di farvi rivivere tutte le volte che ci verrete a trovare.

UNA STORIA CENTENARIA
di Chiara Civitarese

Il locale che ospita la Trattoria “Dal Cordaro” si trova in un angolo storico di Roma, fuori dalle mura Gianicolensi e dal Rione Trastevere. Dall’esame dei documenti dell’Archivio e del Catasto Storico Urbano di Roma, incrociando i dati con il numero di mappa e di particella si giunge ad un nome: Raffaele Casali del Drago.

Stemma delle famiglia Del Drago

I del Drago sono una famiglia nobile romana di origine viterbese presente a Roma dal 1475 con un certo Battista abitante nel rione Trevi. Antonio, fin dal 1498, ebbe l’incarico di scrittore apostolico e sin dal Cinquecento alcuni membri della famiglia furono conservatori in Campidoglio. Il palazzo della famiglia si trovava in via dei Coronari anche se possedevano ulteriori palazzi e case anche in Trastevere. Successivamente i del Drago ingrandirono i loro possedimenti con i beni e il cognome ereditati dai marchesi Biscia di Ronciglianello, Sant’Agnese e della famiglia nobile dei Gentili ricevendo i feudi di Mazzano Romano e Antuni.

Stemma della famiglia Casali

I Casali sono una nobile famiglia presente a Roma già dagli inizi del XIV secolo. Numerosi furono i rappresentanti che ricoprirono cariche importanti come quella di conservatore in Campidoglio, abbreviatore apostolico e priore dei caporioni. Chi diede gloria al casato fu Antonio, creato cardinale e prefetto del Buon Governo nel 1770. Il fratello Giovanni Battista fu annoverato tra i patrizi inscritti nella bolla di papa Benedetto XIV contro la massoneria. Giovanni Battista morì nel 1778 e una delle sue due figlie, Maddalena, sposò il marchese Stanislao del Drago passando titolo e cognome al figlio Raffaele che iniziò il casato dei Casali del Drago.

I locali e terreni siti dove oggi si trova la trattoria “Dal Cordaro”, sin dagli inizi dell’800, risultano di proprietà del Capitolo di Santa Maria Maggiore che li concede in enfiteusi perpetua a Maddalena e Faustina. Nel 1840 Maddalena muore e le sue proprietà passano in eredità, senza testamento, al figlio Raffaele come ordinato dal Tribunale di Roma il 22 giugno 1842. Vent’anni dopo lo stesso Tribunale, con un’ordinanza datata febbraio 1861, ordina a Raffaele di fare istanza di voltura cioè di adempiere all’aggiornamento catastale in modo che i terreni siano ufficialmente intestati a lui. Già da questo anno risulta essere casa ad uso di Osteria. La voltura sotto riportata attesta il passaggio da Maddalena al figlio Raffaele.

La voltura N. 20583 datata 1 marzo 1861 riporta testualmente: “Faccio istanza io infrascritto nuovo proprietario affinché da questa cancelleria del censo venga eseguita a mio favore la voltura dei seguenti fondi. Catasto delle tenute in Agro Romano. Catasto delle vigne del Suburbano. Casa ad uso di osteria con corte ed orto casaleno posti fuori di porta Portese enfiteutica in perpetuo del capitolo di santa Maria Maggiore composto di quattro vani terreni dell’anno rendita di scudi 85…».

Voltura 20583 A

La storia sembrerebbe finire qui. Ma non è così…

Nel fascicolo risulta un’altra voltura, la n. 20584. Lo stesso giorno dell’aggiornamento catastale delle proprietà ereditate da Raffaele un certo mons. Giuseppe Ferrari diventa, in qualità di curatore e amministratore, proprietario dei fondi dei Casali del Drago.

Ordinanza febbraio 1861

Il papa Pio IX in persona aveva nominato, già nel 1850, Mons. Ferrari curatore dei beni di Raffaele del Drago in quanto infermo di mente e ricoverato presso il manicomio di Perugia.

Ordinanza pontificia 1850

È questo Monsignore che, in nome di curatore del patrimonio dei Casali del Drago, vende nel 1887 terreno e locale ad un certo Vittorio Cantoni che nel 1890 li registra come terreni ad uso di osteria.

Agli inizi del Novecento il capostipite della famiglia Dori, Arcangelo, prende in gestione i locali e fonda la Cantina Dori che, nel 1922, con il passaggio al fratello Augusto, cambia nome e diventa Trattoria “Dal Cordaro”. Nel tempo la trattoria passa prima al figlio di Augusto, Dorino, e poi ancora ai figli Augusto e Giuliana i quali, nel 2001, rilevano anche la proprietà dai coniugi Masini che a loro volta ne erano diventati proprietari nel frattempo. Nel 2017, infine l’ultimo passaggio ai «nipoti» Luca, Alessandro e David che la portano fino ad oggi a festeggiare il CENTENARIO.